Nella prima parte di questa serie, l’attenzione si è concentrata sulla gestione dei diversi contenuti dei dati di werk-material.online. Nella seconda parte si tratta invece, tramite l’Editor delle opere, di documentare i propri oggetti, sia quelli già eseguiti sia quelli futuri, e di modellarli, stimarli e integrarli in un quadro predefinito.
Dr. Urs Wiederkehr è ingegnere civile e responsabile del settore «Processi digitali» presso la SIA.
28.09.2023
Secondo Armin Nassehi (*1960), sociologo e docente universitario tedesco, la digitalizzazione significa raddoppiare il mondo sotto forma di dati, cosa che accade anche con werk-material.online. Innanzitutto sono necessari dati provenienti da eventi reali. In una seconda fase, questi dati vengono messi in relazione tra loro o ne vengono ricavati di nuovi. Nella terza fase, questi risultati devono essere convertiti in informazioni pertinenti, affinché il mondo reale possa trarne beneficio.
Nel primo episodio di questa serie ci eravamo occupati della seconda e della terza fase. Abbiamo lavorato in modo consumistico, in altre parole, con ciò che era a nostra disposizione. Il primo passo, invece, richiede un approccio attivo: creare, elaborare, rendere plausibile e salvare materiale sotto forma di dati. In questo contesto, il termine modello è importante perché non è possibile memorizzare tutte le informazioni disponibili relative a un’opera.
Un modello è sempre creato dall’uomo e non rappresenta mai la realtà. Un modello è una descrizione o rappresentazione figurativa di un oggetto, di un’entità, di un sistema o di un processo, realizzata per uno scopo specifico, che rappresenta o schematizza le relazioni e le funzioni interne. I modelli possono essere utilizzati per calcoli, previsioni e fornire spiegazioni. Per il matematico tedesco Herbert Stachowiak (1921–2004), che ha sviluppato una teoria generale sulla modellazione asserendone tre principi, bisogna sempre scendere a compromessi perché non tutti gli aspetti possono essere integrati:
Modelli in werk-material.online
In questo senso, tutti i dati raccolti in werk-material.online si basano su modelli di vario genere, poiché l’oggetto progettato deve essere riprodotto in modo adeguato, la portata delle informazioni è limitata e i dati devono essere elaborati conformemente allo scopo. Naturalmente è sempre possibile fare di più, ma se valga la pena raccogliere un numero eccessivo di dati, deve essere valutato caso per caso.
Ciò che Armin Nassehi ha sostenuto nella descrizione del mondo (v. citazione nella prima parte della serie) si applica anche ai modelli in senso figurato: non si può rappresentare tutto in un unico modello, men che meno nello stesso momento. Modelli diversi possono essere applicati alla stessa situazione: per dedurre i valori, per renderli plausibili, per far sì che gli utenti siano convinti del risultato finale.
I modelli sono dinamici e possono essere elaborati ulteriormente. Ciò vale per l’eCCC-E, il Codice dei costi di costruzione per elementi Edilizia, un’evoluzione del codice dei costi di costruzione per genere di lavoro CCC, che si è svolta attraverso diverse fasi intermedie e cambiamenti di prospettiva. Le vecchie versioni non possono essere eliminate, perché spesso hanno un ruolo storico, p.es. per il tracciamento e la plausibilità dei valori, come vedremo nella conversione dal CCC all’eCCC-E. Fra i diversi modelli deve esistere una possibilità di collegamento. Devono essere stabilite relazioni predefinite per collegare i modelli. Su werk-material.online, le codifiche applicano questo collegamento. Le codifiche sono costituite da una chiave, p.es. «crb_ch_2023_», e da un codice, p.es. «SUP», per la superficie utile principale della norma SIA 416:2003 «Superfici e volumi di edifici». La codifica «crb_ch_2023_SUP» garantisce che venga utilizzata la versione corretta e, in particolare, che in caso di evoluzione dei codici, non vi siano rischi di confusione con le vecchie definizioni.
Selezionando l’Editor delle opere nel menu principale di werk-material.online, si possono richiamare le seguenti due funzioni:
Entrambe le funzioni richiedono innanzitutto una chiara identificazione e suddivisione dell’opera. A tal fine vengono richiesti i quattro valori che devono essere inseriti obbligatoriamente: «Nome del progetto», «Comune», «Stato dei prezzi» e «Tipo di opera werk-material». Per l’immissione sono disponibili delle liste di selezione. In questo modo è facile ritrovare i dati.
Una volta creato il progetto, è possibile inserire ulteriori informazioni nelle voci seguenti: «Scheda tecnica», «Aree e volumi», «Edifici», «Valori di riferimento», «Energia» e «Piani e immagini». Molti dati vengono registrati come valore singolo e devono essere immessi manualmente. Tuttavia, è possibile trasferire i dati anche attraverso l’interfaccia di lettura. In particolare, le serie di dati orientate alle varie classificazioni del CRB possono essere trasferite in modo rapido e completo. I propri progetti sono impostati dapprima su «Privato», cioè visibili solo da chi li ha creati. Tuttavia, questo stato può essere cambiato in «Pubblico». In questo modo i progetti registrati sono disponibili per tutti gli utenti di werk-material.online. Infine, tutti i dati dell’oggetto, sia privati sia pubblici, sono disponibili nelle pagine «Scheda tecnica», «Valori di riferimento», «Piani e immagini».
Se non sono ancora disponibili dati rilevabili perché l’oggetto è ancora in fase di progettazione, la procedura «Stima di un nuovo progetto» è diversa: prima di tutto si deve creare un modello dell’edificio. werk-material.online propone due procedure:
Se si utilizza un modello IFC, è possibile aggiungere ulteriori informazioni al modello, che saranno poi direttamente disponibili in werk-material.online.
Un file IFC (Industry Foundation Classes, una biblioteca per la descrizione di modelli tridimensionali degli edifici) fornisce un modello tridimensionale dell’oggetto. C’è spesso un certo margine di manovra nell’applicazione. Adottando le regole definite dal CRB, il file e quindi il modello possono essere importati direttamente in werk-material.online e applicati senza ulteriori interventi. Se invece è disponibile un piano bidimensionale in formato DXF (Drawing Interchange Format per lo scambio di dati CAD bidimensionali) con le superfici di riferimento più importanti, la terza dimensione deve essere aggiunta nell’Editor delle opere di werk-material.online. A questo scopo sono disponibili strumenti che consentono, tra l’altro, di modificare la scala se le misure delle superfici non sono corrette dopo l’importazione.
Nel testare le funzioni, si è rivelato utile integrare sul piano del perimetro una superficie standard, p.es. 10 × 10 m = 100 m2. Questa superficie serve solo per controllare la scala e non viene utilizzata per la modellazione.
Dopo aver importato i contorni dell’edificio nel piano DXF, che devono essere creati nel programma CAD come polilinee chiuse, il modello dell’edificio può essere completato, piano per piano, dal piano terra verso l’alto e verso il basso per i piani interrati. Per ogni piano, il contorno corrispondente al piano viene selezionato dalla pianta DXF e viene definita l’altezza del piano, poiché questo valore non può essere letto dalla pianta bidimensionale. Se oltre alla linea esterna si scelgono altri contorni interni su un piano, werk-material.online sviluppa da essi dei cortili interni, che alla fine portano a un ampliamento della superficie della facciata. Anche per le costruzioni poste sopra il piano tetto si possono scegliere contorni più piccoli.
Una finestra di controllo consente di seguire la crescita del modello e di cambiare la prospettiva ruotando e inclinando l’oggetto. Oltre all’edificio principale è possibile modellare anche gli edifici secondari, compreso lo sfalsamento verticale.
Quando il modello è completamente costruito, all’utente viene chiesto di registrare la superficie utile dell’edificio, che non può essere calcolata dal modello volumetrico. Tutte le superfici di riferimento necessarie per i calcoli successivi sono quindi determinate automaticamente secondo l’eCCC-E. Un passo importante è ora quello di verificare scrupolosamente le superfici e i valori. Se i dati non corrispondono a quanto previsto, devono essere corretti.
Per eseguire una conversione, vengono selezionati dapprima tutti i progetti da werk-material.online che fungono da oggetti di riferimento base, suddivisi secondo il CCC. Successivamente, si possono selezionare altri progetti per verificare la plausibilità dei dati.
Nel modello, le quote percentuali dei costi del CCC possono essere assegnate ai gruppi principali dell’eCCC-E. A tal fine, si raccomanda di raggiungere il livello nel CCC, possibilmente il quarto e quindi il più basso, in cui i costi possono essere chiaramente assegnati a un gruppo principale nell’eCCC-E. Uno svolgimento ordinato di conversione assicura un metodo cibernetico che calcola i nuovi risultati sulla base dei progetti selezionati mediante dei feedback. Questi servono come base per la fase successiva, cioè come nuova immissione di dati. Non per niente la cibernetica è chiamata la scienza del controllo dei sistemi mediante feedback (retroazione).
Il trattamento responsabile dei dati a disposizione non può essere delegato. I dati sono materie prime che devono essere inserite nel contesto desiderato. Se un valore può essere giudicato corretto nell’ordine di grandezza, questa scelta viene bloccata con la funzione lucchetto. Di conseguenza, sullo stesso livello cambiano solo le altre percentuali.
Infine, il sistema nel suo insieme deve rimanere in equilibrio, vale a dire che la somma di tutti i valori parziali deve dare lo stesso valore. Una volta completata l’attribuzione, si può iniziare con la plausibilità. Per fare ciò, ogni valore di riferimento mostra la sua espressione attuale, incluso il confronto statistico con gli oggetti di confronto dell’eCCC-E.
Oltre al valore medio (media), viene visualizzata anche la mediana, ossia il valore a partire dal quale il 50 % dei valori è maggiore e il 50 % minore. Per individuare i valori non attendibili si utilizza la rappresentazione dei quintili (1/5) che, nell’applicazione, sono le bande dei dati in verde, con valori da 0 a 20 %, da 20 a 40 %, da 40 a 60 %, da 60 a 80 % e da 80 a 100 %. Per definizione, la mediana è compresa tra il 40 e il 60 %. Se mediana e valore medio divergono fortemente, è necessario prestare attenzione ai valori non attendibili.
I dati dell’oggetto da stimare possono ovviamente portare a dei valori non attendibili. Se questi sono ammessi in situazioni particolari, tramite il simbolo «i», è possibile visualizzare campi di commento speciali per ogni gruppo principale dell’eCCC-E e apporre delle spiegazioni. In questo modo, tutte le ipotesi rimangono ricostruibili e comprensibili per le argomentazioni successive.
Naturalmente è possibile fare stime diverse per lo stesso oggetto e memorizzarle in werk-material.online. Il collegamento nell’Editor delle opere sul foglio dati in basso («Progetti collegati») indica che si tratta dello stesso oggetto.
I due esempi seguenti hanno la stessa mediana per il rispettivo set di valori considerato. A causa dell’ultimo valore del set, il valore medio (media) si discosta sempre di più dalla mediana: maggiore è la differenza tra la mediana e il valore medio, maggiore è, in genere, il numero di valori non attendibili.
Indipendentemente dalla pressione data dalle scadenze, vale la pena di esercitarsi sulle diverse fasi di lavoro della formazione di modelli e, in particolare, di sperimentare direttamente l’impatto delle diverse possibilità di attribuzione nelle conversioni e nelle stime. La sicurezza acquisita aiuta a mantenere una visione d’insieme e il controllo dei risultati nei propri progetti fino al controllo finale della plausibilità. A tal fine sono disponibili strumenti adeguati e l’uso del «Calcolatore eCCC-E» gratuito.
Con dati di base incompleti e incomprensibili, non sarà mai possibile utilizzare con successo il bagaglio di conoscenze contenuto in werk-material.online per i propri progetti. In alcune fasi, l’utente è supportato da strumenti adeguati. Se vengono utilizzati in modo scorretto, non danno buoni esiti, ma rappresentano piuttosto un pericolo. Il potere concentrato degli algoritmi può portare rapidamente a dati inappropriati: «A Fool with a Tool is still a Fool». Ancor peggio se su questi si basano i propri progetti sui quali sono già in corso vivaci discussioni con i committenti.